PRESENTAZIONE DEL LABORATORIO
Il laboratorio sarà condotto dalla psicologa/psicoterapeuta Lilli Romeo
L’esperienza artistica, sia questa realizzata o semplicemente fruita, può essere considerata esperienza e pensiero emozionale – dell’artista o del fruitore – espressi in forma condensata e metaforica: emozioni ‘figurate’ in immagini, che possono essere pensate e narrate al gruppo e in gruppo.
E’ un’esperienza umana che si propone di comunicare la realtà emotiva profonda. In quanto tale, l’immagine creata e pubblicata diviene un ponte non solo tra le varie parti del sé, tra il mondo interno e esterno, ma, ancor più, tra il Sé e l’Alterità.
Da questo punto di vista, l’arte oltre a rispecchiare la visione del mondo di chi la crea, costituisce una metafora delle emozioni e delle relazioni condivise dal gruppo sociale, custodendo in sé la capacità di contenere e immettere nel campo significati “altri” capaci di dare rappresentazione e fondamento a nuove immagini, idee e significati.
L’arte, dunque, non riguarda solo il singolo individuo, come voleva la psicoanalisi classica, bensì il legame tra questo e il suo gruppo.
L’obiettivo di questo laboratorio, rivolto agli studenti di psicologia, è offrire ai partecipanti la possibilità di condividere un’esperienza in comune, utilizzando la pittura e le sue immagini quali metafore e prime traduzioni di emozioni e pensieri individuali e collettivi
In termini psicoanalitici il fare un’esperienza non denota semplicemente il “vivere” qualcosa, si riferisce piuttosto a un tentativo di pensare e capire (conoscere), attuando delle trasformazioni.
Il gruppo costituisce lo spazio affettivo e relazionale nel quale è possibile pensare insieme e trasformare gli elementi portati dagli individui (vissuti, emozioni, pensieri, fantasie, ricordi), grazie alla funzione elaborativa e trasformativa che l’attività mentale di gruppo consente.
Nel nostro caso, l’esperienza di comunanza e le immagini proposte avranno la funzione di facilitare l’emergere di elementi nuovi, emozioni nascenti, rappresentazioni spesso comuni ai partecipanti, a volte diverse; di favorire il confronto, lo scambio, la nascita di nuove immagini e pensieri e velocizzare l’affiorare alla coscienza e la formulazione di “nuove” conoscenze appartenenti al singolo e al gruppo, le quali – come in un circuito ri-generante – potranno favorire processi di cambiamento nella visione del sé e dell’alterità, mediante la comunicazione e condivisione di nuove idee e concezioni della realtà.