Rembrandt van Rijn: La compagnia del capitano Frans Banning Cocq e del tenente Willem van ruytenburch detta la ronda di notte (De compagnie van kapitein Frans Banning Cocq en luitenant Willem van Ruytenburgh maakt zich gereed om uit te marcheren “De nachtwacht”), 1642, olio su tela, cm. 363×438, Rijksmuseum, Amsterdam.
La scena è una sorta di istantanea, le persone raffigurate non sono tutte i, posa ma sono riprese mentre stanno facendo un’attività.
Rembrandt tratta questo soggetto in modo molto personale rispetto ai suoi predecessori, ritrae la parata in movimento e non in posizione statica: l’intenzione dell’artista era di rappresentare tutti i personaggi della scena in un’azione unica, costruendo il ritratto come una raffigurazione drammatica di genere storico. Il carattere “storico” di questa rappresentazione è accresciuto dall’inserimento nella composizione di figure allegoriche e simboliche che contribuiscono in maniera determinante a fornire al gruppo un’“immagine marca” che insieme alla storia che l’artista a costruito per questo gruppo, lo identificherà per sempre rispetto alle altre compagnie all’epoca esistenti. Per evidenziare che si tratta di una compagnia di archibugieri, il pittore inserisce a sinistra del protagonista, il Capitano Banning Cock, una figura in uniforme rossa intento a caricare un moschetto; alle spalle del capitano troviamo una figura anonima dal volto nascosto che sta sparando (si noti la canna del fucile tra il capitano ed il luogotenente); infine, alla destra del luogotenente, un’altra figura sempre in uniforme rossa sta ripulendo il moschetto soffiandoci sopra. Questa successione di attività hanno un carattere puramente simbolico in una parata del genere, e sono state evidentemente allo scopo di “marcare” il ruolo degli archibugieri in genere e della compagnia del capiatano Cock in praticolare; in pratica una sequenza di fotogrammi che hanno la funzione di “istruzioni per l’uso” del moschetto: “carica-fuoco-pulizia della camera di accensione”. Non si deve dimenticare che il dipinto era stato commissionato per essere appeso nella sala degli archibugieri, e bisognava perciò raffigurare la compagnia in una maniera facilmente riconoscibile. Come per gli altri ritratti di gruppo eseguiti in quel periodo in Olanda, famosi quelli di Frans Hals, ogni personaggio raffigurato ha pagato un quota all’artista; l’elenco di tutti i soggetti ritratti è contenuto nello scudo appeso ad un angolo della grande arcata, dipinto successivamente. A questo proposito qualche personaggio effigiato nel gruppo si è lamentato con l’artista per essere stato poco valorizzato, comparendo di scorcio o con il viso seminascosto da un braccio.
In effetti, come si accennava precedentemente, Rembrandt non si è limitato a ritrarre i singoli componenti del gruppo, ma ha creato per loro e per chi osserva il quadro un’azione comune, fornendoci una rappresentazione gruppale molto potente.
La circostanza che la sala degli archibugieri fosse interamente decorata da questi ritratti di gruppo, in genere di grosse dimensioni, potrebbe indicare che avevano una funzione fondamentale nella costruzione e soprattutto nel mantenimento dell’unità di gruppo, forniva, cioè, un supporto speculare sul quale applicare processi di identificazione e proiezione; non dimentichiamo che le figure in questo genere di ritratti erano rappresentate a dimensione naturale.
Marco Tramonte